Queste fotografie fanno parte di una serie di scatti che ho effettuato nell’arco di parecchi anni, con i mezzi fotografici più disparati, e che ho intitolato Luce nera. La cifra che contraddistingue queste immagini è l’ombra chiusa, un’ombra tanto scura da essere nera, intensa, più fisica quasi della materia stessa che la proietta. L’ombra quindi qui non è più interruzione di luce, ma diventa corpo a se stante, contenitore di immaginario in cui il nero non è assenza di colore, non è buio, non è vuoto: al contrario, l’ombra è presenza è creatività è forza. E’ l’infinita possibilità di un mondo invisibile che contiene o può contenere tutto. In un certo senso è una luce all’incontrario, che vive da sola la visibilità imprigionata in se stessa: è Luce nera, appunto.
“C’è una luce che viene da Dio e una luce che è Dio stesso. Questa seconda luce è nera” (tradizione persiana)